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AVVIO PROGETTO KM ZERO 2023

kmzero01Qui di seguito pubblichiamo la presentazione in dettaglio del progetto "CHILOMETRO ZERO 2023"

Da quali riflessioni nasce l’idea della fotografia a Km 0?
Molti fotoamatori fanno fotografia solamente quando sono in viaggio, possibilmente in località esotiche, come se lo spazio in cui si svolge la vita quotidiana non fosse interessante, fosse “già visto” e pertanto non degno di attenzione.

Cosa significa fotografia a Km 0?
Il progetto “fotografia a Km 0” è una sfida per il fotografo. Consiste nell’attivare uno sguardo attento e acuto rivolto ai luoghi e alle cose della propria quotidianità, scoprendone aspetti visti ma non osservati. Significa diventare viaggiatori a casa propria, ma senza la fretta che caratterizza la fotografia fatta in viaggio e con il vantaggio di poter esplorare i luoghi più volte, di ripetere le riprese per migliorarle o per fotografare luoghi e cose in condizioni diverse.
È una modalità di fare fotografia diversa, sia dalla nevrotica fotografia di viaggio, sia dal vacuo “sfarfallare” alla ricerca di un qualsivoglia stimolo che caratterizza spesso il fotoamatore. Può mettere in connessione la pratica fotografica con il nostro mondo interiore, con la nostra memoria, con la nostra intimità, fornendo un’occasione psicologicamente preziosa non solo per il fotografo ma anche per la persona. Permette di raccontarci, attraverso i luoghi e le cose della nostra vita, ripescando nel baule della memoria elementi rimossi o, semplicemente, dando nuovo valore e significato alle cose che ci circondano.
È una fotografia che cerca più il “vero” che il “bello” e nel farlo riserva sorprese inaspettate.

Per chi partecipa al progetto
Va prima di tutto precisato che non si tratta di un concorso e quindi non deve generare alcuna ansia da prestazione. Il progetto vuol essere come un sasso gettato nello stagno per smuovere le acque del vostro rapporto con la fotografia, costringendovi a un maggiore impegno di riflessione.
La scelta del soggetto della vostra ricerca non può che essere personale, qualunque essa sia.
Può riguardare i luoghi del vostro lavoro, o quelli della vostra infanzia, gli oggetti trovati in soffitta, il bosco dove amate rifugiarvi quando la vita non vi sorride, il quartiere dove abitate e dove tornate magari solo per dormire, gli oggetti che usate abitualmente, le azioni e i riti di ogni giorno ecc.
L’importante è che l’oggetto della vostra indagine abbia a che fare con voi. Insomma, non basta che si trovi a poca distanza in termini geografici ma deve esserlo in termini metaforici.
Infine, a completare e a rafforzare il senso della ricerca fotografica sarà d’aiuto accompagnare le immagini con un diario che ne racconta le premesse e il percorso compiuto.

Organizzazione
Il progetto prevede un tempo di realizzazione di tre mesi.

  • Entro venerdì 31 marzo, comunicate la vostra intenzione a partecipare compilando la scheda d’iscrizione scaricabile da questo link.
  • Nei giorni successivi cominciate a dedicarvi, con calma, alla realizzazione della vostra ricerca.
  • Potrete contare sull’aiuto di Adriano Frisanco, fotografo nonché presidente del CCF, che vi seguirà in tutte le fasi del progetto attraverso incontri di verifica collettiva, suggerimenti e consulenze personalizzate in corso d’opera.
  • A fine giugno, faremo una selezione condivisa delle immagini migliori, con le quali organizzeremo una mostra (con relativo catalogo), da allestire in autunno presso la nostra sede.

Contributo
Per il servizio di consulenza e tutoraggio è richiesto ai partecipanti un contributo di € 50,00

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